Andrea Gabutti — La Natura affacciata
Andrea Gabutti, artista di origine ticinese, espone a Villa Pia. Un’esposizione densa, curata da Marco Franciolli che abbiamo incontrato con Tiziana Lotti, direttrice dei luoghi, per una visita in questa dimora di Porza affacciata su Lugano e sede della Fondazione Lindenberg.
Andrea Gabutti — La Natura affacciata
L’esposizione ‹Andrea Gabutti – Opere 2012–22› traccia un bilancio degli ultimi dieci anni di produzione dell’artista basato a Ginevra e si apre in concomitanza della prima decade di lavoro della Fondazione. Un parallelismo sottile che guadagna spessore grazie alle affinità tra il pintore tedesco Erich Lindenberg (1938–2006) e Andrea Gabutti (*1961), sottolineate nella saletta al piano terreno: una selezione di quadri dei due artisti si trova li in compagnia del catalogo dei trent’anni di carriera di Gabutti; un libro che si dimostra essere una guida fondamentale per leggere i piani superiori della mostra e per concluderla.
Sia Gabutti che l’esposizione a lui dedicata partono da una calcografia di Barthelemy Menn e se ne allontanano grazie all’ingrandimento del segno inciso. Nonostante l’operazione sia quasi puramente concettuale, il distanziamento della mano dalla superficie cartacea, operata tra le altre tecniche anche con lo spray, riesce a sottolineare la forma stessa della tecnica incisoria e l’ingrandimento microscopico delle tracce lasciate nella carta dai solchi inchiostrati sulle lastre. L’incisione di Menn e la natura alla Barbizon, usate come pretesto dall’artista per portarci altrove, scompaiono velocemente. Gabutti riesce a non indebolire il segno inciso e, rendendolo pittorico, ci apre le porte della sua riflessione soggettiva e contemporanea sulla natura – riflessione intrapresa e soggiacente alla sua opera da ormai più di trent’anni. Una natura tradotta dalla «technè», più vicina alla memoria della stessa che alla meraviglia della scoperta, esposta e affacciata sul caos urbanistico di Lugano, conglomerato disunito di quartieri, con una volontà cittadina che però la natura riesce a contenere. La colata di cemento non ha ancora troppo invaso le montagne, che incanalano magistralmente il rumore visivo verso il lago.
Il lavoro di Gabutti non lascia ampio spazio all’emozione romantica, ma definisce un limite tra la percezione e la visione della superficie dipinta: in quel limite si situa lo spazio infinito di riflessione che l’artista ci concede.
Il catalogo della mostra merita una parola d’elogio. L’operazione di ingrandimento operata da Gabutti a partire dall’incisione di Menn esprime la sua riuscita concettuale grazie al ritrovato formato iniziale – la stampa calcografica. La promessa di poter parlare di incisione dipingendo e disegnando è così tenuta in modo elegante.
Jean-Marie Reynier, artista curatore e editore, vive e lavora a Perroy (VD). amry@me.com
→ ‹Andrea Gabutti – Opere 2012–22›, Fondazione d’Arte Erich Lindenberg, Museo Villa Pia, Porza, fino al 23.4.; catologo curato da Marco Franciolli e Sidi Vanetti, Edizioni Casagrande, 2021
↗ www.fondazionelindenberg.org
Ausstellungen/Newsticker | Datum | Typ | Ort | Land | |
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Andrea Gabutti — Opere 2012-‘22 | 11.11.2022 – 23.04.2023 | Ausstellung | Porza |
Schweiz CH |
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