Stéphanie Baechler — Cortina di ferro

Stéphanie Baechler · Striated Space, 2019

Stéphanie Baechler · Striated Space, 2019

Fokus

Lo Spazio Lampo presenta ‹Striated Space›, un’installazione di Stéphanie Baechler che interroga il sistema e l’industria della moda, scorporandone gli elementi fondamentali. Il lavoro dell’artista si nutre di tutti quei momenti e quegli spazi, come la produzione e i magazzini, che rimangono dietro le quinte del mondo della moda. 

Stéphanie Baechler — Cortina di ferro

A partire dal 1960, data dell’opera ‹Disegno geometrico› composta da un quadro che riporta la sola squadratura preparatoria, il lavoro di Giulio Paolini si sviluppa da una ricerca che interroga continuamente il ruolo dell’opera d’arte e che cerca di stabilirne i processi fondamentali. Come sottolinea Germano Celant in un saggio dedicato all’artista, «questa verifica è iniziata (…) quando si è presa in considerazione, invece dell’artefatto singolo, la totalità degli artefatti: l’arte, come insieme autosignificante» e continua poi scrivendo giustamente che «a differenza di Duchamp, questa operazione non è però avvenuta con lo ‹spaesamento› dell’artefatto in un altro territorio, ma con il ripiegamento speculare dell’artefatto nel territorio degli artefatti.» Proveniente dall’ambito del design tessile e dopo aver lavorato nel mondo internazionale dell’industria tessile e dell’alta moda, Stéphanie Baechler comincia ad interrogarsi su quali siano gli artefatti e gli elementi fondamentali che compongono il linguaggio della moda. Una delle strutture portanti della sua ricerca è la tenda, sia come tessile che di fatto veste l’insieme dell’organizzazione spaziale che chiamiamo architettura, sia come elemento che nasconde oppure svela a differenza del movimento. Anche nell’installazione creata per lo Spazio Lampo l’artista usa le tende per modificare lo spazio. Il tessuto di cui sono composte era originariamente destinato alla fabbricazione di camice e capi spalla e proviene proprio da un’azienda del territorio. La regione del Mendrisiotto vanta infatti una storia più che centenaria nel campo dell’industria tessile e nella confezione di articoli d’abbigliamento. Questi tessuti, considerati una sorta di grado zero di quello che diventerà poi il capo di vestiario, vengono quindi utilizzati per vestire lo spazio espositivo e in un certo senso anche per bloccare lo sguardo del passante, che di solito può osservare gli allestimenti guardando la vetrina mentre passa sul marciapiede. Se il tessuto è stato dirottato da quello che avrebbe dovuto essere il suo destino iniziale, diventare un capo d’abbigliamento, le tende tornano invece a svolgere uno dei ruoli che tradizionalmente hanno e cioè celare allo sguardo, ruolo che diventa però paradossale all’interno dello spazio espositivo, dove il paradigma della visibilità non può essere negato a meno di mettere in discussione lo statuto stesso del luogo medesimo. Allo stesso modo del ‹Disegno geometrico› di Giulio Paolini, le tende di Stéphanie Baechler suggeriscono e rimandano a un altrove, al posto segreto dove le cose accadono, dove le immagini prendono forma oppure dove le modelle si cambiano prima di uscire in passerella.

Regaida Comensoli, storica dell’arte e curatrice indipendente regaida@hotmail.com

Bis 
15.04.2019
Ausstellungen/Newsticker Datum Typ Ort Land
Stéphanie Baechler 15.03.201915.04.2019 Ausstellung Chiasso
Schweiz
CH
Künstler/innen
Stéphanie Baechler
Autor/innen
Regaida Comensoli

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