Luca Frei — Il Bauhaus tra Weimar, l’India e Tokyo

Model for a Pedagogical Vehicle (Detail), 2018, Stampa a getto d’inchiostro montata su foglio di schiuma PVC, 100 x 70 cm

Model for a Pedagogical Vehicle (Detail), 2018, Stampa a getto d’inchiostro montata su foglio di schiuma PVC, 100 x 70 cm

Fokus

Visibile fino al 10 giugno all’Haus der Kulturen der Welt di Berlino, ‹bauhaus imaginista› esplora l’impatto su scala globale del movimento Bauhaus e la sua eredità nel corso del XX secolo. Tra i numerosi artisti presenti, anche Kader Attia, Lygia Pape e il ­luganese Luca Frei.

Luca Frei — Il Bauhaus tra Weimar, l’India e Tokyo

Dedicato all’esplorazione del dialogo tra le connessioni teoriche e visive del Manifesto Bauhaus con il Kala Bhavana di Shantiniketan in India e le ricerche estetiche del Seikatsu Kōsei Kenkyushō di Tokyo tra il 1931 il 1939, ‹Corresponding With› è uno dei quattro capitoli espositivi di ‹bauhaus imaginista›, esteso progetto di ricerca internazionale sulle ricche diramazioni mondiali del Bauhaus: dalla sua nascita, avvenuta un secolo fa a Weimar, alla sua eredità culturale e visiva nelle opere di artisti contemporanei come Luca Frei, che presenta l’istallazione ‹Model for a Pedagogical Vehicle›, e tre grandi murali che accompagnano l’allestimento della sala. Articolandosi intorno al Manifesto di Walter Gropius del 1919, l’incontro tra le tre scuole è il Vorkurs, o corso propedeutico. Al fine di unificare arte e vita quotidiana, artigianato e tecnologia, il Vorkurs permetteva agli studenti di familiarizzarsi, riscoprire e rivisitare materiali, forme e colori tradizionali. Partendo dagli archivi del museo di arte moderna di Kyoto, dove ‹Corresponding With› è stata presentata nel 2018, Frei ha interpretato la mostra ‹Seikatsu Kōsei Tenrankai› realizzata a Tokyo nel 1931 da Renshichirō Kawakita, in cui si promuoveva lo stile pedagogico del Vorkurs incentrandolo sul modernismo giapponese e produzioni locali. Così nasce ‹Model for a Pedagogical Vehicle›, un’installazione mobile e modulare di grandi dimensioni, che nella forma ricorda lo snodarsi di un paravento le cui pareti sono però prive di pannelli. In questa struttura nera – che formalmente richiama i tre murali disegnati dall’artista sulle pareti della sala e che fanno riferimento alle scenografie del collettivo Jikken Kōbō (1951–57), fondamentale nella trasmissione dei principi del Bauhaus nel Giappone del secondo dopoguerra – Frei sospende delle riproduzioni di documentazione della mostra di Kawakita, dalle quali estrae oggetti e segni. Nelle fotografie intravvediamo modellini di sculture e poster grafici appesi al soffitto; i primi si materializzano, cartacei e fluttuanti, nei quadri dell’installazione; i secondi si specchiano nei cuscini, posati a terra, che la circondano. Il duplice riferimento a differenti approcci alla pedagogia e filosofia Bauhaus e alle loro influenze prima e dopo la Seconda Guerra Mondiale, invita chi osserva a camminare su un ponte temporale che ne incarna le idee e ne riflette le forme. Con semplicità e chiarezza, Frei condensa concetti ed espande immagini e oggetti, rivelando echi di corrispondenze mai veramente interrotte.

Elisa Rusca è curatrice, scrittrice e dottaranda in Visual Cultures a Goldsmiths, University of London. elisa.rusca@gmail.com

Bis 
10.06.2019
Ausstellungen/Newsticker Datum Typ Ort Land
bauhaus imaginista 15.03.201910.06.2019 Ausstellung Berlin
Deutschland
DE
Künstler/innen
Luca Frei
Autor/innen
Elisa Rusca

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