Una Szeemann — Terra mirabilis

Auf einem langen Schatten (sopra), Über dem See und umgekehrt, (sotto), 2018.Foto: Kunsthalle Winterthur
 

Auf einem langen Schatten (sopra), Über dem See und umgekehrt, (sotto), 2018.
Foto: Kunsthalle Winterthur

 

Fokus

La Kunsthalle Winterthur ospita ‹In, um es herum und unterhalb›, esposizione personale di Una Szeemann a cura di Oliver Kielmayer. Senza soluzione di continuità prosegue la ricerca dell’artista sulle zone di confine della percezione, definite dall’artista i paesaggi del subconscio.

Una Szeemann — Terra mirabilis

Le zone liminali della coscienza erano già state esplorate da Una Szeemann in occasione di Manifesta11 con il lavoro ‹The Seeds Journey›. La mostra presentata alla Kunsthalle Winterthur comprende una serie di nuove fotografie e sculture collegate da un’assonanza formale e concettuale che le unisce, non solo in un’unica macro--installazione, ma anche alle opere precedenti, caratterizzate da una ricerca su i confini della percezione del visibile. Nella sala principale, il visitatore è accolto da un dittico fotografico dal titolo latino ‹Welwitschia Mirabilis›, rappresentante un esemplare maschio e femmina della pianta che da il nome all’opera. La Welwitschia mirabilis rimane l’unica traccia nel deserto della Namibia di una lussureggiante foresta pluviale presente durante il Giurassico, può sopravvivere più di duemila anni e ha subito un peculiare processo di adattamento a un ambiente ostile. In virtù delle sue caratteristiche primitive la pianta viene considerata un fossile vivente, una sorta di archetipo vegetale, non stupisce quindi trovarla tra le simbologie presenti nell’esposizione ‹In, um es herum und unterhalb›, come una sorta di vessillo delle terre dei «paesaggi del subconscio». Le cinque sculture ‹Die verschobene Verdichtung eines Schläfers›, sembrano voler dare una consistenza fisica all’attività onirica notturna, come negli esperimenti per catturare l’immagine degli spiriti agli albori della fotografia. Il materiale, il rame, è lo stesso utilizzato per le lastre dei dagherrotipi, solo che in questo caso vengono registrate le tracce lasciate dal corpo tramite un processo di ossidazione. Anche l’opera più imponete dell’esposizione, ‹Auf einem langen Schatten›, si costruisce come traccia di un corpo che è stato; le pelli di mucca appese a un filo di metallo, spogliate della loro funzione e forma primaria, contenere e proteggere il corpo, diventando residui abbandonati su una spina dorsale stanca. Il filo che unisce queste opere è in fondo la loro natura di scarti, qualcosa che è stato lasciato indietro, dalla macellazione, dal corpo oppure dall’evoluzione. Allo stesso tempo però questi elementi ci parlano di una rinascita con una dualità tipica dei territori dell’inconscio, come la Welwitschia Mirabilis, le cui foglie si bruciano toccando il terreno rovente per poi dividersi e ricrescere, in un ciclo che dura millenni. Grazie a questa dualità, le visioni di Una Szeemann acquistano un tono più oscuro che, seppur già presente in altre opere, trova qui una nuova potenza espressiva.

Regaida Comensoli, storica dell’arte e curatrice indipendente, regaida@hotmail.com

 
Bis 
22.07.2018
Ausstellungen/Newsticker Datum Typ Ort Land
Una Szeemann 06.05.201822.07.2018 Ausstellung Winterthur
Schweiz
CH
Autor/innen
Regaida Comensoli
Künstler/innen
Una Szeemann

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