Teres Wydler — Indagini sul terzo paesaggio
Il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona presenta una personale di Teres Wydler a cura di Mara Folini. L’artista svizzera sviluppa cinque ambienti site-specific che, coerentemente con la sua pratica pluridecennale, prendono forma dallo studio dei rapporti complessi tra natura e cultura.
Teres Wydler — Indagini sul terzo paesaggio
Cos’hanno in comune un temporale, il parto e la migrazione degli uccelli? Sono considerati eventi naturali, apparentemente. Un meteorologo e un poeta osserveranno e descriveranno il temporale in modo diverso, non si partorisce come cento anni fa e il cambiamento climatico sta modificando radicalmente la migrazione degli uccelli. La definizione stessa di natura e di ciò che è considerato naturale è un atto culturale a tutti gli effetti. Fin dagli anni Ottanta, Teres Wydler ha individuato nella natura il suo campo d’indagine o meglio: l’esplorazione del contrasto tra la natura come forza primitiva che si oppone e sfugge all’uomo, e la natura come spazio artificiale e ibrido, che costituisce il nostro paesaggio di riferimento e lo spazio all’interno di cui ci muoviamo.
L’esposizione si apre con un’installazione verticale ‹Rosas›, 1987/2023, composta da 30 rose essiccate fissate al muro con nastro adesivo nero che disegna un piano cartesiano. Le rose sono diventate delle coordinate, un insieme di punti su una superficie; l’effetto mortifero, vuoi per i fiori essiccati vuoi per il nero del nastro, domina la composizione. È una natura post-mortem anche quella dell’opera ‹Nat.Hist›, 2023, un reportage fotografico sugli animali imbalsamati dell’American Museum of Natural History di New York, inseriti nello spazio museale che riproduce il loro habitat. Gli scatti, modificati in post-produzione dall’artista, presentano delle aree geometriche bianche che vanno a celare in parte l’immagine. Non è però la natura morta ad essere il collante dell’esposizione: l’installazione ‹Artifice in Nature / Nature in Artifice›, 2002/2023, prende la forma di una casa ricoperta da un prato verde, situata tra frammenti di specchi. Il riferimento al paesaggista Gilles Clément e al terzo paesaggio – tutti quegli spazi abbandonati dall’uomo e di cui la natura si è riappropriata – è inevitabile. La natura riproduce se stessa nonostante l’intervento dell’essere umano.
La mostra si chiude con l’installazione video ‹Aeons of Accumulations›, 2023, in cui si vede un ammasso di alghe dalle infinite sfumature di colore, le prime forme di vita vegetale a popolare la terra. Uscita dall’esposizione mi sono ripromessa di rileggere un passo dell’autore Tomas Tranströmer che mi era tornato alla mente: «… la baia si è fatta strana – oggi per la prima volta da anni pullulano le meduse, avanzano respirando quiete e delicate … vanno alla deriva come fiori dopo un funerale sul mare, se le si tirano fuori dall’acqua scompare in loro ogni forma, come quando una verità indescrivibile viene fatta uscire dal silenzio e formulata in morta gelatina». L’unica cosa che possiamo fare, almeno qui nel museo, è osservare in silenzio.
Regaida Comensoli, storica dell’arte. regaida.comensoli@usi.ch
Institutionen | Land | Ort |
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Museo Comunale d'Arte Moderna | Schweiz | Ascona |
Ausstellungen/Newsticker | Datum | Typ | Ort | Land | |
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Teres Wydler | 15.07.2023 – 01.10.2023 | Ausstellung | Ascona |
Schweiz CH |
Regaida Comensoli |
Teres Wydler |