New Digital Collage — Arte in rete

Eve Stainton · Friendly Creature, 2019, collage digitale, 142,24 x 106,68 cm

Eve Stainton · Friendly Creature, 2019, collage digitale, 142,24 x 106,68 cm

Fokus

In conseguenza alle misure di isolamento imposte dai governi per far fronte all’epidemia del coronavirus, i musei e gli spazi d’arte, costretti a chiudere le porte, hanno sviluppato strategie incentrate su progetti accessibili in rete. L’arte digitale e la net art trovano un nuovo pubblico. 

New Digital Collage — Arte in rete

Alcuni grandi musei come lo Stedelijk o il Guggenheim offrono attualmente visite filmate delle esposizioni e interviste a artisti, al fine di mantenere un programma pubblico durante la chiusura forzata. Anche in Svizzera parecchi musei hanno rapidamente sviluppato programmi analoghi e le istituzioni che si occupano prettamente di arte digitale, come il Fotomuseum Winterthur, la HeK Basel e il MuDA di Zurigo, hanno creato progetti particolarmente incentrati sulla creazione di arte in rete. La chiusura degli spazi fisici offre infatti l’occasione di presentare opere e esposizioni concepite esclusivamente per internet, anziché semplicemente documentare in rete l’esistenza di opere e esposizioni reali. Nata negli anni Novanta con artisti quali JODI, Olia Lialina e Alexei Shulgin, la net art ha continuato ha svilupparsi fino ad oggi, sebbene non sia stata mai realmente assimilata nei circuiti tradizionali. La crisi attuale può essere un’opportunità per riscoprire e promuovere questa produzione artistica. Concepito dai curatori italiani Fabio Paris e Linda Rocco, il New Digital Collage è un progetto espositivo in rete, volto a presentare artisti che creano collage digitali. L’esposizione delle opere ha luogo su Instagram e sul sito web dedicato. Una open call invita chiunque a partecipare, ma le opere privilegiate sono quelle di natura digitale in cui l’aspetto astratto, anziché narrativo o figurativo, è predominante. L’idea dei curatori è di dare spazio a opere che presentano una creatività formale, anziché tematica, nonché di dare visibilità a una forma d’arte che è spesso considerata secondaria e che è poco presente, anche in ambiti consacrati alla media art, in cui vengono piuttosto favoriti contenuti più critici e concettuali. Le opere di Eve Stainton, ad esempio, mescolano elementi performativi legati alla sovversione dei generi di corpo. I collage di Perry Kulper, quasi une rivisitazione di temi surrealisti, creano paesaggi astratti e improbabili. Noah Travis Phillips, infine, combina elementi banali e kitsch della cultura online per creare una cacofonia visiva volutamente incongruente. L’esposizione durerà un anno intero, con regolari aggiunte settimanali.
Infine, nel 2021 l’esposizione troverà uno sbocco nella Galerie Charlot di Paris e nella Daniel Benjamin Gallery di Londra, dove una selezione di opere saranno stampate e presentate, al fine di offrire maggiore visibilità e possibilmente anche un’opportunità commerciale agli artisti, che raramente possono beneficiare finanziariamente dei loro lavori.

Boris Magrini, storico dell’arte e curatore alla HeK (House of Electronic Arts Basel). mail@borismagrini.com
 

Until 
30.03.2021

→ ‹New Digital Collage›, fino a marzo 2021 ↗ www.newdigitalcollage.art

Author(s)
Boris Magrini
Artist(s)
Eve Stainton

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