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Gardar Eide Einarsson im Kunstverein

Paint it Black? Als die Rolling Stones das 1966 sangen, haben sie wohl kaum an Ad Reinhardt und seine «Black Paintings» gedacht. Wenn Gardar Eide Einarsson schwarz malt, schliessen Bezüge zur Kunstgeschichte der Nachkriegsmoderne solche zu Sub- und Popkulturen einander keineswegs aus. Vielmehr schichtet der norwegische Künstler verschiedenste Referenzen - und kondensiert sie zu Bildern, hinter deren schlichter Form sich meist eine spannungsvolle Konfrontation scheinbar widersprechender Bezugssysteme verbirgt.


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