Emilie Ding conçoit des sculptures en béton ou en acier dont les motifs dérivent du domaine du génie civil. Les «Contreforts», «Angles», «Ancrages», «Tirants» et «Contreventement» introduisent un répertoire formel distinct dans la taxinomie de la sculpture, se réclamant et se distançant à la fois de l'art minimaliste américain.
Contreforts, 2008, et deux planches tirees de la serie "Roues", 2008, Vue de l'exposition, Forde,
Geneve.
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