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Mit Unschärfe wider die digitale Matrix

Der Medientheroretiker Boris Groys ging in seinem letzten Buch dem Verdacht nach, das «Nichts» hinter den Oberflächen sei der submediale Raum, der den Blick auf die Oberflächen als optisch unbewusster Verführer aktiviere. In der Malerei von Silva Reichwein lässt sich dieser Gedanke ausführen.


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